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Zafferana Etnea sorge a 574 m. s.l.m., alle pendici orientali dell’Etna, il vulcano attivo più grande d’Europa. Si estende fino alla vetta sommitale del vulcano, includendo nel proprio territorio paesaggi di inestimabile bellezza naturalistica, dai fitti boschi alle distese di deserto lavico.

È uno dei comuni del Parco regionale dell’Etna e nel suo territorio rientrano le tre grandi valli che secondo accreditate ipotesi rappresentano la testimonianza della sequenza della genesi del vulcano: Valle del Bove, Val Calanna e Valle San Giacomo.

In visita a Zafferana non c’è niente di meglio che abbinare la riscoperta della tradizione, dei prodotti locali e della gastronomia tipica al piacere di una passeggiata in mezzo ai boschi di castagni, immersi in un paesaggio dal volto rigoglioso e prorompente, oppure dall’aspetto quasi lunare, polveroso e nero. Basta attrezzarsi di una dose di buona volontà e di un abbigliamento comodo per tuffarsi nella natura e lasciarsi trasportare dagli odori, dai suoni e dai colori.
Basta poco per svuotare la mente e concedersi un po’ di relax, percorrendo uno dei tanti sentieri del Parco dell’Etna.

Un rapporto di odio – amore lega Zafferana Etnea all’Etna. E’ ancora vivo nella memoria il ricordo del pericolo scampato nel 1992, quando la lava si fermò a poca distanza dal centro abitato modificando l’aspetto della Val Calanna. La colata è visibile seguendo l’apposita segnaletica e nei suoi pressi, in segno di ringraziamento, è stata eretta una stele votiva dedicata alla Madonna della Provvidenza, patrona di Zafferana.

Ma la pietra lavica è diventata nelle mani di abili artigiani materia da plasmare da cui ricavare materiale per l’edilizia (basole per le strade e lastre e blocchi per i rivestimenti di muretti in pietra lavica ) ma anche oggetti d’arte (sculture).

La natura vulcanica del terreno ricca di sali minerali e la tessitura sabbiosa dei terreni costituiscono le condizioni ideali ,offrendo un contributo unico alla maturazione delle uve. Alla tradizione dei luoghi si affiancano moderne tecnologie di vinificazione e di produzione, conservando la tipicità e l’autenticità dei vini prodotti sull’Etna. Tra le varietà coltivate  l’Etna rosso  e Nerello mascalese e  Nero d’Avola.

Viene definito ”oro dell’Etna“, stiamo parlando del miele realizzato a Zafferana Etnea, considerata la capitale italiana del miele; la cittadina etnea vanta una produzione di altissima qualità di questo prodotto che da solo tocca circa il 15% dell’intero prodotto nazionale.

Questo eccellente prodotto si realizza e commercializza dal 1910,accanto alla pastorizia, alla produzione di uva da vino, ortaggi e frutta, l’economia del paese si è viva via basata quasi esclusivamente sull’apicoltura.  Il miele è un alimento prezioso per i suoi molteplici impieghi e per le sue tante proprietà curative. Esso è uno dei più antichi alimenti dell’umanità. Per Pitagora era un «elisir di lunga vita».

Per gli Egizi e i Romani era un dono degli dei. Il miele, in passato, era utilizzato per curare disturbi digestivi e per creare unguenti per ferite e piaghe. In India il miele è ancora oggi usato per la sua azione purificante, afrodisiaca, dissetante, vermifuga, antitossica, regolatrice, refrigerante, cosmetica, tonica e cicatrizzante. E’ un ottimo lassativo, mucolitico,  è impiegato anche per contrastare brufoli e acne. La pappa reale è usata principalmente come ricostituente, la propoli ha proprietà fitoterapiche contro le malattie respiratorie. L’estratto di miele viene impiegato in cosmetologia per le sue proprietà emollienti ed idratanti.